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La recensione di Beppe Spadini

CHE NE SARA' DI NOI

Forti sospetti che Giovanni Veronesi sia un cane. Incapace di seguire la scia di Pieraccioni quando il regista-attore toscano incassava miliardi, ora si dimostra inadeguato anche nel filone Mucciniano. Ingaggiato Muccino Jr come attore e co-sceneggiatore, si sperava in un prodotto in cui trovassero posto le maggiori qualità del regista di "Ricordati di me", ovvero la capacità davvero rara (e sottovalutata da larga parte della critica) di affrescare quella fascia di popolazione che va dai 16 ai 35 anni. Invece ne viene fuori un filmettino con poche idee, in cui il filo conduttore sono i tira e molla, alla lunga stucchevoli, tra un 18-enne fresco di Maturità e la sua ragazza più grande. Ma la cosa peggiore è che i personaggi sono quasi tutti banalotti (il migliore è il Manuel di Elio Germano), e i dialoghi idem. Anche Silvio Muccino, bravissimo quando diretto dal fratello, evidentemente commette un piccolo peccato di superbia sia in fase di stesura della sceneggiatura sia come attore, andando spesso fastidiosamente fuori giri.
Chi scrive ha un debole riconosciuto per le storie incentrate sui ragazzi, le loro storie, gli amori grandi e piccoli, il rapporto con la scuola, le incertezze sul futuro. Poteva venirne fuori un gioiellino, ma la mano del regista è davvero povera d'ispirazione.

Spadini

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