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La recensione di Beppe Spadini

PREFERISCO IL RUMORE DEL MARE

Alla sua terza regia, Calopresti si mantiene sui toni malinconico-amari che caratterizzano la propria filmografia e conferma pregi e difetti, per fortuna mantenendo un saldo positivo. La qualit� migliore dei suoi film (e questo non fa eccezione) � la capacit� di descrivere personaggi estremamente veri e toccanti nelle loro debolezze e insicurezze.
Stavolta un emigrato calabrese che ha fatto fortuna al nord (un bravissimo Silvio Orlando) si confronta coi problemi di incomunicabilit� col figlio 15enne trovando un'alternativa "adottando" Rosario, un ragazzo calabrese chiuso (la madre � stata assassinata, il padre � in galera) e orgoglioso e convincendolo a venire in una comunit� a Torino. Spiace dover rilevare l'inadeguatezza espressiva (non condividiamo molto il vezzo dell'attore non professionista) del giovane Michele Raso (Rosario), ma il film regge benissimo per 3/4 per l'efficace meccanica dei rapporti tra i 3 protagonisti, a cui fa da valido contrappunto la dolente frustrazione di Fabrizia Sacchi nel ruolo della compagna di Orlando.
Le note negative sono invece l'incapacit� di Calopresti di raccordare i fili della vicenda in vista della fine: la situazione precipita con qualche inedita forzatura, quasi che il regista si sia lasciato sorprendere dalla necessit� di un epilogo, anche se il finale non lascia spazio ad ambiguit� d'interpretazione.

Spadini

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