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La recensione di Beppe Spadini

LA RAPINA

I pi� attenti tra i nostri sparuti lettori avranno colto che non perdiamo una sola uscita dei film di Kevin Costner, anche se le scelte del buon Kevin negli ultimi anni non sono sempre state felicissime. I motivi di questa costanza vanno ricercati nella saggezza popolare, laddove buoi e peli convivono nello stesso motto. Predisposti al peggio, dobbiamo dire che il film invece si lascia guardare. Si tratta di un'operazione anomala, con un cast degnissimo (ci sono anche Russell, Slater, la Cox di Friends, Pollack) impegnato in un B-movie se ce n'� uno: un film di genere (rapine, sparatorie, cattivissimi, inseguimenti, donne facili confinate loro malgrado in sperduti paesini) che uno si aspetta datato met� anni '70. La bravura del cast sta nell'accettare questo tono senza tentare di fornire chiavi di lettura pi� ambiziose, che nel contesto sarebbero facilmente sfociate nel ridicolo e nell'autoparodia.
A Costner ogni tanto ("Un mondo perfetto") piace fare il cattivissimo: non approviamo ma sono cavoli suoi. A noi � piaciuta la Cox, che � brava e sorprendentemente "caliente". Un prodotto dignitoso, onesto nel suo genere (che, detto tra noi, non � il massimo), con una colonna sonora piuttosto bella (Costner � un "sosia" di Elvis, e il Re punteggia vari momenti clou, tra cui una scena nel finale niente affatto male).
Alla prossima, Kevin !

Spadini

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