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Lugo 

Cenni storici del Comune di Lugo (Ravenna)


I primi segni di civiltà in territorio lughese risalgono al V millennio a.C., come attestano i resti di un villaggio neolitico appartenente alla cultura di Fiorano, rinvenuti durante recenti scavi. Le tracce di successivi insediamenti sono di epoca molto posteriore e riguardano la colonizzazione romana.

La prima testimonianza diretta che accenna a Lugo è però solo del 782 d.C.. Papa Adriano I, in lotta con gli arcivescovi di Ravenna, rivolgendosi in un suo scritto a Carlo Magno quale giudice della controversia, enumerava, tra moltissimi altri, un «fondo Cento» di proprietà apostolica. Tale fondo si identificherebbe col terreno ove poi risultò tracciata l'attuale via Cento.

Altri documenti del 981 parlano di una «Massa di S. Ilaro» ove esistevano i fondi Cento e Biancanigo oppure, nel 1071, di un fondo Stiliano che, assieme ai due indicati, faceva parte di quella massa ove esisteva una chiesa officiante, decicata appunto a S. Ilaro. Solo nel 1147 tuttavia si parla di un fondo «Lucus», mentre occorre risalire al 1264 per trovare traccia di una «Villa Lugi».

In ogni caso nel 1161 Lugo venne data in feudo da Federico Barbarossa ai conti di Cunio, che però dovettero restituirla nel 1202 a papa Innocenzo III. Questi la cedette all'arcivescovo Alberto di Ravenna, che vi fece costruire le prime fortificazioni, incorporate poi nell'attuale Rocca.

Durante le guerre che coinvolsero la Chiesa e le Signorie per il possesso delle terre romagnole nel corso dei secoli XIV e XV, la cittadina passò di volta in volta ai Polentani di Ravenna, ai Pepoli di Bologna, ai Visconti di Milano, agli Estensi di Ferrara, finché nel 1437 rimase in possesso di questi ultimi.

Gli Estensi dominarono fino al 1597, quando il territorio ritornò alla Chiesa per estinzione del ramo diretto dei principi. il 13 giugno 1859 i lughesi chiesero, con il plebiscito, di essere annessi al regno Sardo.

Da ricordare la rivolta popolare contro i francesi durante la campagna d'Italia di Napoleone, il 30 giugno 1796, in risposta al pesante contributo di guerra prelevato dalle truppe transalpine, che comprendeva anche il busto in argento di S. Ilaro.

Fortezza militare di notevole importanza strategica, Lugo si caratterizzava in quel periodo come nodo di traffico, centro commerciale e agricolo; inoltre la presenza di una forte comunità ebraica la rendeva un centro finanziario di discreta importanza. Le classi prevalenti erano l'aristocrazia terriera conservatrice e clericale e il ceto dei mercanti. Nelle campagne si trovavano mezzadri ed affittuari, ma anche nelle terre bonificate un ceto di piccoli proprietari. L'attività Mercantile era fiorente, soprattutto nei settori del grano, della seta e dei bovini.

Il tutto garantì lunghi periodi di stabilità, consolidando il ruolo di Lugo come polo d'attrazione per i centri vicini. Alla fine dell'800 si affermarono i movimenti socialista e repubblicano, che guidarono alternativamente l'amministrazione comunale fino all'avvento del fascismo.

Risorta rapidamente nel dopoguerra, oggi la cittadina romagnola è un rilevante centro di scambi e di commercializzazione dei prodotti agricoli della regione. Negli ultimi decenni si è sviluppata anche la piccola e media industria e un artigianato legato in gran parte alle attrezzature e ai servizi agricoli. Vivace l'attività finanziaria.


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Ultimo aggiornamento 05.01.21 :: :: Admin
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