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IL CUORE ALTROVE
Pupi Avati, dopo la cocente delusione de "I cavalieri che fecero l'impresa", che l'aveva fatto meditare su un proprio ritiro, torna alle atmosfere che ben conosce, quelle di una Bologna ante-guerra con i suoi caratteristici personaggi e con le sue tormentate vicende d'amore.
Tuttavia, proprio perchè si tratta di temi che il regista ha affrontato tante volte in carriera, non si può sfuggire alla sensazione che il filone sia esaurito e logoro, anche perchè Avati non trova nuove, inedite angolazioni per raccontare la vicenda.
Certo, qualche personaggio o situazioni sono divertenti o ben congegnati, e bravissimi sono, in ruoli secondari, Giannini e Nino D'Angelo (davvero !), ma il protagonista, interpretato da Neri Marcorè, è di un candore un po' stucchevole, e perde nettamente il confronto con i modelli passati (non per colpa dell'attore, che a nostro avviso, con personaggi più riusciti, può far bene anche nel cinema), spesso incarnati da Carlo Delle Piane.
Da rivedere il giudizio sull'Incontrada, a nostro parere parecchio migliorabile (recitativamente; sul fisico nulla, e ripetiamo nulla, da dire).
Paradossalmente, il giudizio sarebbe migliore se non conoscessimo (e amassimo) la vecchia cinematografia di Avati, ma il convento passa anche di peggio.
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Ultimo aggiornamento 06.04.20
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