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La recensione di Beppe Spadini 


RICORDATI DI ME
Muccino continua a trattare di temi quotidiani (qui le tensioni e aspirazioni familiari, condite da uno sguardo al fenomeno del "velinismo") con un tocco così vero da meritare, a nostro giudizio, il successo e la crescente attenzione che le sue pellicole attirano all'uscita nelle sale.
Oh, non tutta la ciambella è riuscita col buco: deludono un po' il personaggio della Morante, talmente frenetica, specie sul fronte "teatrale" (è un'attrice mancata che tenta il rientro sulle scene) da rasentare la macchietta, e Bentivoglio, il cui sorriso ebete non ci pare la chiave interpretativa più adatta per il suo personaggio. E non manca qualche altra stonatura (un paio di scene superflue, così come la voce fuori campo, fastidiosamente paternalistica), ma nel complesso il film C'E'.
C'E' nella rappresentazione dell'universo giovanile, punto di forza Mucciniano dal magnifico "Come te nessuno mai", che trova nei dialoghi freschi e azzeccatissimi e nelle prove dell'esordiente Nicoletta Romanoff e di Silvio Muccino (sempre bravissimo, tanto che saremmo curiosi di vederlo in una pellicola non diretta dal fratello) un validissimo appoggio.
C'E' nell'aspirazione all'evasione dalla propria realtà e alla fragilità che ci sorprende quando ci sentiamo apprezzati e oggetto d'attrazione (tema già dell'"Ultimo bacio"): qui la tentazione è una Monica Bellucci mai così brava, dolce, coraggiosa, commovente, quasi avesse allontanato il latente divismo (comprensibile) di chi passa di copertina in copertina, riscoprendo la ragazza nata in una tranquilla cittadina come Città di Castello.
C'E' nelle scene dei litigi, magnifiche per l'esattezza chirurgica con cui ricostruiscono le tipiche contraddizioni e i repentini cambiamenti di tono e di rotta cui tutti ci aggrappiamo alla ricerca della "ragione" quando siamo impegnati in una lite.
E C'E' nella sua parte più pubblicizzata, quella che segue le vicende della figlia, aspirante velina-letterina-quelchesipuò. Muccino non lesina sugli aspetti più deteriori dell'ambiente televisivo, ma lo fa con ammirevole equilibrio, tanto che sia la ragazza che l'accozzaglia di pseudo-star (davvero azzeccati qui i cammei di Silvestrin, Roncato, persino del mitico Taricone, bravo anche se interpreta praticamente un suo alter-ego) che ella incontra alla ricerca dell'occasione "giusta" ci paiono figure più tristi e problematiche che negative.
Insomma, un film con i suoi difetti ma che parla di storie che sentiamo vere o almeno verosimili, coi toni giusti, con gli interpreti (quasi tutti) giusti: per noi non è poco.

Spadini



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Ultimo aggiornamento 06.04.20 :: :: Admin
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