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La recensione di Beppe Spadini

LA FINESTRA DI FRONTE

La finestra del titolo � quella attraverso la quale una giovane sposa (la Mezzogiorno), in latente crisi coniugale col marito (il bravo Filippo Nigro) spia (spiata) un affascinante vicino di casa (Bova), ma titolo e (soprattutto) provini ingannano, perch� il filone principale del film segue la storia di un vecchio smemorato (Girotti).
Ozpetek si conferma autore raffinato, elegante, capace di raccontare emozioni da un'angolazione mai banale, attraverso personaggi ricchi di sfaccettature, spesso in contraddizione.
Ci� detto, in questo film l'autore non raggiunge il magico equilibrio de "Le fate ignoranti": specie nel secondo tempo il film perde un po' di quell'atmosfera ambigua e coinvolgente che caratterizza quasi tutte le opere del regista italo-turco.
Contribuiscono a una certa incompletezza, oltre ad alcune scelte discutibili (il tema dell'omosessualit� non pu� costituire un marchio di fabbrica, pena il rischio di una ghettizzazione autoindotta della cinematografia di Ozpetek), un cast diseguale.
Giovanna Mezzogiorno � secondo noi nelle 3 migliori attrici italiane di adesso, Massimo Girotti, scomparso poco dopo la fine delle riprese, ha la nobilt� e il fascino necessari per il proprio personaggio, Raoul Bova pare in certe scene (terribile quella dell'incontro amoroso con la Mezzogiorno) clamorosamente inadeguato.
Nel complesso, comunque, si esce dalla sala tutt'altro che insoddisfatti.

Spadini

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