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VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO
Un bel titolo (a volte non si chiede la luna, vero ?) per un film più che degno da parte dell'esordiente regista Eugenio Cappuccio. L'ambientazione è quella alienante dei "mobility manager", degli "incentivatori", dei "target" da rispettare e delle "risorse umane" da gestire. Un'accozzaglia di termini da chirurgia aziendale che spesso cela ipocritamente cinismo e superficialità.
In questo contesto è piuttosto ben tratteggiata la figura di Marco Pressi (un Giorgio Pasotti al suo meglio), chiamato allo sgradevole compito di individuare un certo numero di colleghi da tagliare, causa la crisi dei profitti della propria azienda. Seguiamo così la vicenda professionale parallelamente alla (sacrificatissima) vita privata del protagonista, e dobbiamo dire che il film riesce a calibrare le due parti con una certa coerenza, anche grazie a un Pasotti in parte e lieto da sdoganarsi dalla fiction televisiva (vedi l'auto-ironico riferimento del ripetuto "non sono un poliziotto").
Il finale, un filino scontato, è un po' debole e meno incisivo, ma assieme altri piccoli difetti (accanto ad alcuni comprimari molto ben delineati ce ne sono altri più grossolani, come il "gran capo" francese) non inficia il giudizio, sostanzialmente positivo.
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Ultimo aggiornamento 06.04.20
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