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IL DIVO
Non ci avremmo scommesso una lira, invece è proprio un bel film. Sorrentino trova una chiave originalissima, tra reale e surreale, per raccontare i decenni di Andreotti al potere attraverso il suo privato. Un Andreotti che parla solo per massime e aforismi (alcuni celebri per la loro arguzia) e che merita l'appellativo che ha dato poi il titolo al film, specie se confrontato con le miserie di alcune figure di contorno (la "corrente" di Pomicino, Sbardella, ecc). Infatti Sorrentino, pur non rinunciando a una presa di posizione forte contro il senatore DC attraverso un monologo-confessione che a noi è parso per altro l'unica nota fuori posto nel delicato equilibrio del film, non fa un film alla Moore di totale demolizione dell'avversario, cerca di capire, immaginando reazioni e dichiarazioni personali di fronte ai grandi fatti della nostra repubblica. E questo è un altro merito del film, l'intento abbastanza chiaro di presentare ai nostri giovani, che non li conoscono, i momenti più terribili e ambigui della storia italiana degli ultimi 30 anni. Un film coraggioso e riuscito in un genere (la denuncia) che non è proprio il nostro preferito.
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Ultimo aggiornamento 06.04.20
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