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LA PRIMA COSA BELLA
Virzì gira nella sua Livorno un film vagamente autobiografico: gioca quindi in casa e non sbaglia, anche se a volte si fa prendere la mano per eccesso di confidenza. E quindi il ritorno a casa dalla madre morente (la Sandrelli) di 2 fratelli (la Pandolfi e Mastandrea) è lo spunto per un continuo alternarsi di passato e presente cui prendono parte molti di quei personaggi della provincia toscana che Virzì ha già mostrato, da "Ovosodo" in qua, di saper tratteggiare con acutezza e veridicità. Con un trio di attori molto in parte (Mastandrea stralunato è nel suo personaggio classico, la Pandolfi è bravissima in un ruolo dalle sfaccettature non banali, la Sandrelli è brava a non gigioneggiare) il film diverte e commuove, anche se il finale, già carico, andava sgravato di qualche inutile orpello o facile richiamo alla lacrima.
Per essere un livornese, ci garba una cifra.
Spadini
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Ultimo aggiornamento 06.04.20
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