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IL MISTERO DELL'ACQUA
Per la serie "Bravi registi che pestano una merda", l'ultimo lavoro della Bigelow ("Point Break", ma soprattutto "Strange Days") ci ha parecchio deluso. Un thriller ambizioso nella struttura (con 2 vicende condotte in parallelo, una a fine '800, una ai nostri giorni) e nella forma (con un montaggio affatto banale, alternanza di colore e bianco e nero, ralenty, ecc.ecc.) che naufraga clamorosamente fino ad una conclusione invero raffazzonata che in sala ha destato (e una volta tanto concordiamo con la massa) ironie e risolini.
Le magagne sono numerose: la vicenda "moderna" è collegata piuttosto artificiosamente all'altra ed è confusa e approssimativa nel delineare i profili dei personaggi (particolarmente irrisolto quello della McKormack, che dovrebbe essere invece il fulcro del film), oltre a mancare totalmente di suspense e, se vogliamo, di una ragione drammatica. La vicenda "antica", sicuramente più interessante e meglio tratteggiata, vede limitata la partecipazione emotiva da una ricostruzione dei fatti (un duplice omicidio) che chiunque in sala ha intuito al 20° minuto. Per fortuna la bravissima Sarah Polley dà una interpretazione davvero convincente (da incubi il suo sguardo allucinato) della sfortunata protagonista della vicenda ottocentesca, perchè altrimenti la noia avrebbe trionfato, invece si è dovuta accontentare di una vittoria ai punti.
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Ultimo aggiornamento 06.04.20
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