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Amara sconfitta per la Penta in Sicilia, nella ‘bella’ della semifinale playout. A lasciare sconcerto nel clan faentino, oltre al risultato sul campo, è in particolare quanto è successo ‘di contorno’ alla partita, in un ambiente ‘impossibile’. Al loro ingresso in campo, le faentine sono state accolte da sputi, offese, minacce e lancio di oggetti in campo. Un clima davvero intimidatorio. Durante la partita il comportamento del pubblico di Termini Imerese non è trasceso in comportamenti deprecabili, ma resta scandoloso il fatto che nel pallone pressostatico nel quale si è giocato, erano completamente assente le Forze dell’Ordine. In questo contesto, davvero difficile da affrontare sotto il profilo psicologico, sul piano sportivo la Penta ha retto bene il confronto per 30’. Nella bolgia, grazie ad un grande inizio di Modica (12 punti nei primi 10’), le faentine prendono 7 punti di vantaggio (31-24 al 12’). Poi però Skrastinia e Ford, le due ottime straniere del Vino Corvo, trascinano la squadra di casa e ricuciono lo strappo. Al termine del terzo tempo la situazione è ancora in equilibrio. Ma è nell’ultimo periodo di gioco che la Penta cede, sbagliando tantissimo al tiro e realizzando soltanto 7 punti. Tuttavia, nonostante la sconfitta, è confortante il fatto che le giallorosse hanno giocato comunque bene per 30’ in condizioni ambientali assolutamente inadeguate. Un’altra amara sorpresa la Penta l’ha trovata al rientro negli spogliatoi: durante l’incontro, infatti, qualcuno è penetrato nello spogliatoio delle faentine rubando il portafoglio ed il permesso di soggiorno di Bjedov, oltre a due lettori cd della giocatrice slava e di Adrianinha. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri della stazione di Termini Imerese.
