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A. C. Imolese
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Dopo la sconfitta col Rimini non c’è più tempo per le sperimentazioni
Dal primo derby romagnolo col Rimini i rossoblu escono con le ossa rotte; questo
risultato negativo casalingo chiude ogni facile illusione e impone una revisione
non solo sul piano tecnico. Nella partita con gli uomini di Leonardo Acori il
pubblico petroniano ha mandato i giocatori del Bologna “a lavorare”;
una pallida e sommessa contestazione che fa emergere la progressiva crescita
della critica in corrispondenza di un trend negativo. Questa squadra non può aspirare
alla promozione nella massima serie se non si ottengono risultati; i tre punti
sono un imperativo per qualunque club abbia delle ambizioni per accedere alla
massima serie. Dopo la sconfitta col Rimini non c’è più tempo
per le sperimentazioni; si deve andare ad un assetto definitivo, tenuto conto
che il parco giocatori è ampio.
In una serata piovosa di classico stampo autunnale il Bologna è andato
in svantaggio all’inizio della ripresa, poi ha pareggiato dopo un poker
di minuti; ma la formazione adriatica si è fatta dare del lei, andando
a rete altre due volte con l’argentino Adrian Ricchiuti e il ghanese Ahmed
Apimah Barusso.
Dal 24’ della ripresa col gol messo a segno dall’africano il Rimini
diventato è il padrone del campo; il team rossoblu ha registrato un periodo
di confusione, correndo il rischio di beccare anche la quarta rete sui tentativi
di Pierre Giorgio Regonesi, Adrian Ricchiuti e Roberto Vitiello.
Il Rimini è una signora squadra e lo si era già intuito in occasione
del pari con la Juventus; sotto il colle della Guardia i romagnoli lo hanno ribadito
imponendosi fuori casa nel derby regionale con il Bologna.
Il dibattito del dopopartita all’ombra delle Due Torri ruota su quante
punte deve schierare questo Bologna; San Bellucci in una giornata poco brillante
non ha potuto metterci una pezza e avere battuto solo una buona punizione non è adeguato
alle aspirazioni petroniane.
Esiste il team? Quanto ci vuole ancora, perché sia amalgamato il “collettivo”?
Quella che era sempre stata la forza della “cooperativa del gol” predicata
da Renzaccio non sembra emergere dai meandri di Casteldebole. Dopo quattro partite
giocate in campionato deve concludersi l’epoca degli esperimenti; condividiamo
quando ha detto il Presidente Alfredo Cazzola: “Ci aspettiamo una pronta
reazione da parte della squadra e la massima concentrazione da parte di tutti.
Credo sia giusto rispondere con i fatti alle più che giustificate critiche
emerse in seguito alla deludente partita di ieri”.
Anche nel prossimo turno gli uomini di Renzo Ulivieri avranno a che fare con
la Romagna; sabato 30 settembre i rossoblu se la vedranno col Cesena che si attesta
al terzo posto in classifica con otto punti.Floriano Roncarati
Notizia del 28/09/2006
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