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Il Bologna “guarda alla pari” la Juventus
Così si è giocata anche la tanto attesa partita con la Juventus:
incontro di nostalgia della massima categoria, rimembranza dei bei tempi che
furono, nell’illusione che qualcosa fosse cambiato; conclusioni: il “Bologna
FC 1909” con “calciopoli” ci ha rimesso tre volte. Uno: non
ha avuto direttamente giustizia; due: si è visto occupato uno dei posti
per la promozione dalla retrocessione dell’ingombrante “Vecchia Madame” nella
corsa verso la massima categoria; tre: il confronto diretto con le “zebre” ha
dimostrato che le “giacchette arbitrali” per il club rossoblu rimangono “nere”.
Le proteste del tifo lasciano il tempo che trovano: il “potere politico
del calcio” naviga su altre lunghezze d’onda e le dimostrazioni di
piazza o meglio di “curva” non “toccano” i quadri calcistici;
aveva ragione il mio vecchio grande prof. Alfonso Muzzarelli, quando affermava
ironicamente: “la giustizia non è di questo mondo”.
Gli ingorghi che si sono verificati nel Quartiere Saragozza in prossimità dell’arena
pallonara hanno dimostrato che il popolo calcistico bolognese c’è;
semmai i meno contenti sono stati gli abitanti di queste zone che da anni reclamano
e rinnovano la richiesta di “vivibilità”. Ebbene i primi otto
minuti dell’incontro, con la “curva Andrea Costa “ vuota e
silenziosa, hanno sottolineato più il ricordo dei due giovani della “Berretti
juventina” che la protesta verso il “sistema calcio”; sui gradoni
sgombri dello “Stadio Renato Dall’Ara” risaltava lo striscione: “il
dolore non ha colore ciao Ale e Ricky”. La partita ha detto che l’equipe
petroniana ha un ruolo da giocare per la promozione, che le aspirazioni per la
serie A sono fondate, che il retroterra di pubblico esiste ancora e che il capoluogo
emiliano è ancora una grande piazza calcistica. L’azione del 28’ della
ripresa ha avuto come protagonista Marcelo Zalayeta, l’attaccante uruguayano
che indossa la casacca bianconera dal 2001; fallo di mano e poi palla che non
ha attraversato la linea di porta? Speriamo non sia ancora di attualità il
contenuto dello striscione che recitava: “Partite truccate arbitraggi a
tavolino… tutto è finito a tarallucci e vino”.
Il giorno successivo alla partita coi bianconeri il Presidente rossoblu Alfredo
Cazzola ha rilasciato una lunga dichiarazione e questo ci sembra il passaggio
più rilevante: “Mi sembra indiscutibile che ieri sera tutti abbiano
meritato abbondantemente la sufficienza tranne l’arbitro e i suoi assistenti.
La sufficienza abbondante l’hanno certamente meritata le due squadre e
ancor più i due pubblici; il nostro è stato straordinario: si sono
presentati alla grande e hanno fatto una manifestazione civile, intelligente
e svolta con una correttezza esemplare; anche i tifosi juventini, al di la della
felicità per aver vinto la partita, sono stati di grande correttezza:
si celebrava la morte dei due ragazzi delle giovanili e anche questo ha incanalato
la serata in certo modo. Ora dobbiamo guardare avanti e concentrarci nella nostra
volontà che intendiamo esprimere di essere una squadra candidata al passaggio
in Serie A: lo abbiamo affermato anche ieri sera guardando alla pari la Juventus
e manifestando quindi un livello tecnico apprezzabilissimo.”Floriano Roncarati
Notizia di giovedì 21 dicembre 2006 |
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