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La sconfitta casalinga col Napoli restringe le opportunità di promozione dei rossoblu
La sconfitta dei rossoblu subita ad opera del Napoli proprio sotto il Colle della
Guardia nella giornata di venerdì santo ha ristretto le opportunità di
promozione della squadra del Presidente Alfredo Cazzola; rappresenta una battuta
d’arresto che compromette in maniera sensibile l’accesso alla massima
serie. La sfida appariva alla vigilia come lo scontro fra la coppia delle maggiori
pretendenti alla piazza d’onore della serie cadetta: gli azzurri stavano
attraversando il primo vero momento di difficoltà della stagione con quattro
turni senza vittorie, mentre il Bologna si presentava sul tappeto verde dello
Stadio Dall’Ara col ritmo adeguato alla promozione, “annotando” sette
risultati utili di fila; la formazione di Renzo Ulivieri puntava sul fattore
campo per staccare i rivali in graduatoria. Cinque erano gli ex di turno, di
cui un poker fra i giocatori del Bologna: Daniele Daino che ha disputato trentacinque
partite senza reti in B col Napoli nel 1998-99, Claudio Terzi con quindici presenze
ed un gol nel 2004-05 in serie C1, Renato Olive, al Napoli nel 2003-04 con diciassette
partite nella serie cadetta e Claudio Bellucci con ben tre stagioni dal 1998
al 2001 alle falde del Vesuvio, le prime due in B con 53 presenze e quindici
gol, l’ultima stagione in A con sei reti messe a segno nel corso di venti
partite; nel Napoli è annoverato Samuele Dalla Bona: diciannove partite
e tre reti in A con la squadra del Dottor Balanzone nella stagione 2003-04. La
sequenza dei marcatori della partita coi vesuviani la dice tutta su come la giornata
del Bologna è nata storta: al 9’ del primo tempo Francesco Antonioli “rimbalza” la
sfera nella propria rete, poi al 25’ è Ruben Dario Maldonado che
sigla il raddoppio ed al 38’ “infierisce” Emanuele Calaiò;
nella ripresa i petroniani sono andati in gol due volte al “minuto undici” ed
al “ventisette” con Massimo Marazzina. I partenopei sono passati
in vantaggio in modo romanzesco cogliendo la prima occasione dell’incontro:
il centrocampista Maurizio Domizzi ha tirato dal centro dell’area rossoblu,
il portiere del Bologna ha deviato con abilità e Claudio Terzi ha rigettato
dalla linea, ma la sfera ha urtato involontariamente sul capo di Francesco Antonioli
ed è terminata nel sacco felsineo. Non vorremmo apparire fra coloro che
si schierano nel settore dei “recriminatori”, in altre parole, con
quelli che si lagnano addebitando alla sfortuna e alla cattiva sorte l’andamento
altalenante del club bolognese; questi risultati sono inferiori ad ogni attesa
di inizio campionato e rappresentano il segno di “qualcosa” che non
funziona nell’ingranaggio della società o della squadra. Distinguere
questi due piani è importanti, perché nella prossima stagione la
società petroniana, ovvero “Mister Motor Show”, sostituirà il
trainer e la “orografia” del complesso muterà sensibilmente;
a prescindere dai risultati l’esigenza di un forte cambiamento sarà determinato
senza dubbio dall’età media del “cast” dei giocatori.
Il piano che determina l’indirizzo politico della società provocherà quindi
il rivolgimento del livello tecnico e tutto questo influisce già ora sul
team dei giocatori; queste considerazioni cercano di spiegare la difficile convivenza
fra l’allenatore toscano ed il Presidente del club di Casteldebole. La
dichiarazione finale di Renzo Ulivieri secondo cui l’incontro col Napoli “è una
partita vinta, sul piano del gioco e delle occasioni: ci è mancata solo
la fortuna, il pari sarebbe stato il minimo.” lasciano perplessi; secondo
il trainer felsineo “Non è stato un Bologna dai due volti … la
squadra ha sempre cercato di giocare, ha creato occasioni da gol nitide e poi
le ha sbagliate, mentre il Napoli le palle gol avute le ha messe dentro.” E’ proprio
qui che si dimostra la forza di un collettivo: mettere dentro le palle, soprattutto
se le occasioni sono poche; la trasferta di Genova verrà affrontata nel
peggiore dei modi, con una classifica che vede le sette pretendenti sempre lì.
La vittoria del Mantova a Piacenza dimostra come il contesto è variegato
e vivace; dal nostro “Bologna FC 1909” vorremmo vedere vitalità e
non un comportamento che denota fragilità.Floriano Roncarati
Notizia di mercoledì 11 aprile 2007 |
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