Comune di Bagnacavallo (RA)
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Numero di abitanti al 31/12/00: 16.700
Altezza sul mare: 12 m
Superficie: km² 80
Frazioni: Boncellino, Glorie, Masiera, Rossetta, Traversara,
Villanova, Villa Prati.
CAP: 48012
Prefisso telefonico:
Distanza dal capoluogo di provincia: 20 km
Descrizione:
Il visitatore pu iniziare da Piazza della Libert,
dove si trovano svariati monumenti. Cominciamo dalla Collegiata
di San Michele Arcangelo, con diversi dipinti cinque-settecenteschi,
tra cui primeggia la pala d'altare del Bagnacavallo, il
pittore Bartolomeo Ramenghi (1484-1542). Pregevole anche
la fattura del campanile barocco eseguito su un progetto
ultimato nel 1859 da Andrea Galegati, artista di Bagnacavallo.
Sempre sulla stessa piazza si affacciano il Teatro
Comunale Goldoni (eretto tra il 1840 e il 1845 su
disegno dell'architetto bolognese Filippo Antolini), il
Palazzo Comunale (ultimato nel 1803 su progettazione
dell'imolese Cosimo Morelli) e la Torre Civica,
un edificio alto 35 metri, tipico retaggio dell'et comunale.
Sulla stessa piazza altri edifici di qualche interesse
sono la Chiesa del Suffragio, un edificio barocco
a navata unica con due cappelle su ciascun lato, e soprattutto
il Palazzo Vecchio, anch'esso risalente al XIII
secolo, ma arrivato a noi solo dopo innumerevoli ristrutturazioni.
All'interno del Palazzo Vecchio si conservano i dipinti
settecenteschi che componevano la raccolta della Sala
Oriani nel convento di San Francesco. Tra gli altri si
pu ammirare un imponente quadro del Ventenati, pittore
veronese, copia delle nozze di Cana del Veronese.
Dipinti importanti si possono ammirare anche nelle altre
chiese di Bagnacavallo. In Santa Maria della Pace,
per esempio, si trova un'interessante opera di G. Battista
Ramenghini, figlio di Bartolomeo, datata 1585.
Di un certo interesse anche la Chiesa e il Convento
di S. Francesco (Piazza Carducci), eretta su una precedente
Chiesa romanico-gotica, ristrutturata definitivamente
nel XVIII sec. su progetto dell'architetto Gioacchino
Tomba. Neoclassica, ad unica navata, contiene opere di
grande valore, fra cui un crocefisso dipinto del XIV sec.,
di scuola riminese, un bassorilievo funerario di Tiberto
VI Brandolini, del XIV sec., quattro statue in scagliola
di Antonio Trentanove e due tele di Tommaso Missiroli,
del XVII secolo.
Suggestivi anche la Chiesa e il Convento di
S. Giovanni. Nella chiesa del XVII sec., ad unica
navata con quattro cappelle per lato, si trovano varie
opere del XVII e XVIII sec. e un pluteo del VU sec. Il
convento, costruito nel XIV secolo, venne poi ripetutamente
rimaneggiato fino al secolo scorso. Vi mor, nel 1821,
la figlia di Lord Byron, Allegra.
A un chilometro dalla citt, sulla strada che porta a
Fusignano, sorge la celebre basilica di San Pietro
in Sylvis, il pi antico esempio dell'architettura
esarcale o protoromanica. Prende i suoi ritmi dalle grandi
basiliche ravennati e quindi pu datarsi agli inizi del
Vll secolo. Perfettamente orientata con l'abside a levante,
costruita a tre navate. La facciata semplicissima
ed configurata da quattro lesene, cornicette terminali
a fascia di mattoni e sporgenze a mensola, portale rettangolare
con cornici ricostruite e soprastante bifora. Caratteristica
la navata maggiore, tutta coronata da archetti sporgenti,
i cui peducci, alternativamente pensili, sovrastano le
finestre. L'abside poligonale all'esterno, con sette
lati, e semicircolare all'interno. Le navate sono divise
da una archeggiatura sostenuta da otto pilastri in mattone,
lesenati verso l'esterno, senza base e capitello. Si accede
al presbiterio con due scale di mattoni; al centro vi
un bellissimo ed originale altarolo a cippo, in marmo
greco del VII secolo. La sottostante cripta, nella quale
sono incorporati marmi tardoromani, pu considerarsi non
anteriore agli inizi del XII secolo. Sulla parete della
navata destra avanzi di ciborio dell'VIII secolo. L'intera
superficie absidale ricoperta da un mirabile ciclo di
affreschi rappresentanti la Maest del Cristo, gli Apostoli,
la Crocifissione, opera di un nobile e profondo Maestro
riminese, ancora avvolto nell'anonimo, ma che sopravanza
i tempi di Giotto, eseguita nel terzo decennio del '300.
Altri affreschi del tardo '300 e del secolo successivo
ornano i pilastri e le navate laterali della basilica.
Caratteristica la Madonna dal profilo dantesco, nel
terzo pilastro a sinistra, quasi una conferma alla tradizione
del passaggio di Dante per Bagnacavallo.
Leconomia si regge prevalentemente sullagricoltura
e sulla piccola e media industria (nei settori calzaturiero,
elettrico, produzione di alimentari, detergenti e macchine
utensili). I terreni sono occupati da coltivazioni di
grano e granturco e da frutteti: peri, meli, peschi, viti
(che danno soprattutto Trebbiano), albicocchi, kiwi. In
città sono presenti anche grossi stabilimenti per
la commercializzazione e la lavorazione della frutta.
Cresce, dallinizio degli anni 90, lattenzione
per limmenso patrimonio edilizio e storico, fino
a far vivere alla città una nuova fioritura che
comprende opere di ricostruzione, restauro, arredo urbano
e iniziative di promozione culturale e turistica. In questa
strategia di promozione riveste un ruolo importante lorganizzazione
di eventi, mostre, manifestazioni, rassegne teatrali,
vetrine cinematografiche che si svolgono durante tutto
lanno.
A Bagnacavallo le occasioni di divertimento sono scandite
dal ritmo delle stagioni, per ogni periodo dellanno
viene proposto un ricco calendario di eventi, spettacoli,
concerti, mostre e manifestazioni ricreative.
Loccasione festiva più antica è la
Festa di San Michele, dedicata a San Michele Arcangelo,
patrono della città, che ricorre il 29 settembre
di ogni anno.
La festa di San Michele si svolge generalmente lultima
settimana di settembre e ha come teatro le vie, le piazze
e gli scorci più belli del singolare centro storico.
Per cinque giorni, Bagnacavallo offre ai visitatori la
possibilità di scoprire gli antichi palazzi nobiliari
con splendidi affreschi e cortili nascosti, nonché
le sue chiese ricche di opere darte. La riscoperta
del centro storico è animata da teatro di strada,
mostre e laboratori dartigianato artistico, spettacoli
teatrali, concerti e musica sacra nelle chiese. Le osterie,
aperte per loccasione in originali ambientazioni:
cortili, chiostri, cantine, ex conventi, offrono la gastronomia
tipica della terra di Romagna e di altri paesi. I forni
e le pasticcerie propongono preparazioni tradizionali
e la carta dei dolci è molto golosa: Sugal, dolce
di mosto, Migliaccio con sangue di maiale, Savòr
con mele e pere cotogne e poi ancora Mistochine, Piadòt
e il gustoso dolce di San Michele con miele e frutta secca.
La festa ha origini antichissime: la testimonianza più
remota risale al 1202.Nelle frazioni, particolare importanza
hanno la Sagra delle Erbe Palustri a Villanova, la Festa
della Primavera in fiore a Traversara e la Festa del Passatore
a Boncellino.
La Sagra delle Erbe Palustri si svolge da più di
un decennio attorno al secondo fine settimana di settembre,
ed è unottima occasione per riscoprire le
tradizioni secolari riguardanti le tecniche di manipolazione
dei prodotti vallivi: gli artigiani del piccolo centro
danno dimostrazione pratica della loro abilità
in laboratori allaperto. La sagra si caratterizza
come un momento di valorizzazione delle vere tradizioni
romagnole, esaltate attraverso mostre, incontri, spettacoli
e gastronomia. |
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