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Imola
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Comune di Imola (BO)
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- Frazioni: Montecatone, Linaro, Ponticelli, Fabbrica, Giardino, Casola Canina, Sasso Morelli, Chiusura, Sesto Imolese, San Prospero, Zello, Selva, Piratello, Fluno, Spazzate Sassatelli, San Prospero
- Numero di abitanti: 64021
- Altitudine (metri): 47
- Superficie (kmq): 205
- Cap: 40026
- Prefisso telefonico: 0542
- Distanza dal capoluogo di provincia: 33
La Rocca Sforzesca è il monumento più imponente
di Imola. Costruito agli inizi del XIV secolo da Ricciardo
Alidosi, il castello passò verso la metà del Quattrocento
al duca di Milano. Le possenti mura e i quattro torrioni
circolari agli angoli della struttura quadrilatera le
danno il tipico aspetto di fortezza rinascimentale. All'interno
vengono ospitate oggi manifestazioni estive teatrali e
musicali. Inoltre vi si possono trovare interessanti raccolte
d'armi antiche e di ceramiche.
Numerosi palazzi attirano poi l'occhio del turista che
voglia camminare per le vie della città, facilmente raggiungibile
da tutte le direzioni. Palazzo Sersanti, edificato
nel 1482, si trova in piazza Matteotti, nel centro di
Imola, ed è un'altra chiara espressione dell'arte rinascimentale.
Proprio di fronte è possibile ammirare il palazzo Comunale,
costruito nella prima metà del Duecento e ristrutturato
nel XVIII secolo su un progetto di Alfonso Torreggiani.
Successivamente subì ulteriori lavori a opera di Cosimo
Martelli nel 1771. La facciata settecentesca è caratterizzata
dall'ingresso decentrato. Il porticato verso la via Emilia
presenta interessanti capitelli romanici. Dentro il palazzo
Comunale sono scomparsi gli interventi quattrocenteschi
patrocinati da Taddeo Manfredi, ma sono comunque di rilievo
quattro sale del Settecento con arredi d'epoca.
Nel lato sud-ovest della piazza si trova la chiesa
del Suffragio, eretta nel 1687 da Lorenzo Mattoni
con una facciata in laterizio aggiunta nel 1882 da Pietro
Mirri.
Poco distante è situata la chiesa di Santa Maria in
Regola, la quale risale al VII secolo, ma fu rifatta
nel Settecento.
Santa Maria dei Servi invece è un edificio sacro
risalente al XIV secolo, sopraelevata alla fine dell'Ottocento.
Notevole è al suo interno l'unica navata con lati caratterizzati
da quattro archi e una serie di ricchi altari.
Tornando verso il centro di Imola si trova palazzo
Alessandretti, al cui fianco spicca la chiesa di
Sant'Agostino, costruita verso la metà del Trecento
e successivamente ampliata. La mano di Cosimo Morelli
si riconosce nell'adattamento dell'interno ad unica navata
con tre cappelle per lato.
Può essere interessante continuare la visita di Imola
proseguendo verso palazzo Della Volpe, costruito
per volontà di Girolamo Riario per ospitare i personaggi
illustri di passaggio in città verso la fine del Quattrocento.
Altri edifici monumentali rilevanti dell'epoca dei Riario-Sforza
sono certamente palazzo Paterlini (1482), costruito
su progetto di Francesco Fuzzi da Dozza, e Casa Gandolfi.
Palazzo Tozzoni rappresenta invece una tipica espressione
del tardo-barocco bolognese. La firma dell'opera è dell'architetto
Trifogli su un progetto di Torreggiani. Risale infine
all'Ottocento palazzo Vacchi, edificato dall'autore
del teatro comunale di Reggio Emilia, Cesare Costa.
Nell'ex chiesa e nell'ex convento di San Francesco
si trovano alcune delle più importarti istituzioni
culturali imolesi. La Pinacoteca racchiude una
serie di opere che vanno dal XV al XX secolo, fra le quali
la Lapidazione di S. Stefano di Orazio Samacchini,
la Madonna col Bambino e Santi di Innocenzo da
Imola e il Battesimo di Gesù di Girolamo da Carpi.
Interessantissima poi è la Biblioteca comunale,
nata con la donazione di monsignor Lippi nel 1608. Il
vincolo imposto dal vescovo di Cava dei Tirreni era che
la sua raccolta di libri fosse destinata all'uso pubblico.
Verso la fine del Settecento, padre Giuseppe Setti vi
aggiunse il proprio patrimonio bibliografico. I locali
vennero poi rimodernati grazie a una rendita. Il materiale
che provenne dalle corporazioni religiose soppresse arricchì
ulteriormente il patrimonio della biblioteca nell'Ottocento:
oggi sono circa 300 mila i volumi custoditi, con numerosi
manoscritti, incunaboli e libri rari a qualificare la
qualità della raccolta.
Il museo del Risorgimento sorse con la donazione
del conte Antonio Domenico Gamberini, patriota e deputato
nell'Ottocento all'Assemblea delle Romagne. Armi, testimonianze
iconografiche, uniformi e cimeli sono gli oggetti ospitati
nel museo, i quali vanno dal periodo dell'occupazione
francese alla prima guerra mondiale. Alquanto sostanziosa
è la documentazione sui papi Pio VII e Pio IX, entrambi
vescovi di Imola prima di assurgere al soglio pontificio.
Sempre nel complesso, si trova anche il Museo di storia
naturale e archeologia, nato nel 1857 come museo delle
scienze, dove si può trovare una collezione zoologica
e mineralogica rappresentativa del territorio imolese.
Presso il palazzo Vescovile, ha poi sede il museo diocesano,
nel quale è possibile ammirare tra le altre opere un sarcofago
bizantino dell'età esarcale e una Madonna col Bambino
e il committente attribuita a Lorenzo Veneziano.
Per finire, merita una visita il Duomo della città,
la chiesa di San Cassiano, che risale al tredicesimo secolo.
Il campanile venne invece eretto alla fine del Quattrocento.
La chiesa fu ricostruita nel Settecento da Cosimo Morelli,
ma la facciata attuale risale al 1850, realizzata da Filippo
Antolini. Molto interessante è anche la chiesa dei
SS. Niccolò e Domenico, edificata nel XIV secolo.
Sotto l'unica, ricchissima navata, si può ammirare anche
un bassorilievo di Bitino da Bologna. Il portale in cotto
del Trecento è attribuito a Giacomo da Cerreto.
Per cercare un po' di relax, infine, si può andare al
parco delle acque Minerali, adiacente il circuito
automobilistico, che nei giorni del gran premio di Formula
1 trasforma Imola nella capitale dei motori.
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