Cenni storici del Comune di Marzabotto (Bologna)
La cittadina di Marzabotto si colloca geograficamente lungo
la Via Porrettana che da Bologna attraversa l' Appennino
Toscano a circa 25 Km dal capoluogo emiliano. E' adagiata
nella vallata del fiume Reno e parte del suo vasto territorio
municipale confina con l'altra vallata contigua al fiume
Setta. Il capoluogo di Marzabotto, epicentro della vita
amministrativa e sociale, è costituito oggi da
una comunità di circa 3.000 abitanti. Le sue
origini sono databili fin dal '700. Nell' 800 il borgo
cominciò ad assumere una fisionomia e ben individuabile.
Gli storici parlano di un piccolo borgo chiamato "Marzabotte"
dove si trovavano un mulino, un'osteria ed alcune botteghe.
In realtà pare che Marzabotto derivi il proprio
nome dalla parola "MARZA BOT" che indicava
le botti in cui veniva fatta macerare la canapa coltivata
diffusamente fino alla metà del 1900 nelle campagne
e nell' Appennino bolognese. Il Comune di Marzabotto
non ha quindi radici storiche lontanissime. L'attuale
assetto territoriale - amministrativo è però
il punto di arrivo di un complesso cammino storico.Fu
solo con la costruzione della ferrovia porrettana a
metà dell'ottocento che il centro acquistò
importanza e Marzabotto divenne sede del Comune nel
1883.
Ricordiamo: l'elettrificazione della ferrovia Bologna-Pistoia
(1927) e la costruzione della direttissima fra Bologna
e Firenze portata a termine tra il 1913 ed il 1943.
Tutto ciò contribuisce a mutare profondamente
il quadro socioeconomico e demografico della montagna
ormai completamente al di fuori dei dispositivi di autoregolazione
del passato. La storia sociale ed economica di Marzabotto
affonda tuttavia le proprie radici nelle vicende della
montagna bolognese tra l'800 e il '900, e non è
quindi un caso che Marzabotto divenga Comune proprio
nell'800. Superando una visione relativamente semplificata
che interpreta la montagna in questo periodo come un
sistema sociale proveniente da una situazione caratterizzata
da povertà di risorse ma socialmente ed ecologicamente
equilibrata, le ricerche recenti hanno sancito la complessità
storico-morfologica di questo territorio nel suo divenire.
Volendo tuttavia ridurre ad alcuni elementi basilari
le vicende storico sociali di Marzabotto tra l' 800
e il 900 si può notare l'importanza del ciclo
ottocentesco di edificazioni civili. Fra il 1816 ed
il 1839 la Porrettana viene prolungata da Oggiola (fra
Sasso Marconi e Marzabotto) a Porretta Terme divenendo
la principale strada di fondovalle in regime pontificio.
Nel biennio 1850-51, ed ancora nel 1881, viene ricostruito
il Ponte di Riola (nodo strategico fondamentale fra
il crinale tavernolese e le Valli del Reno e del Limentra).
Nel 1858, con il taglio della rupe del Sasso, cominciano
i lavori della ferrovia Bologna-Pistoia. A questo primo
ciclo di opere seguirà poi un secondo ciclo di
grandi infrastrutturazioni che interessa la prima metà
del '900.
Ancor oggi il turista od il semplice visitatore curioso
può ammirare l'antica chiesa romanica del XII
secolo a tre navate con volta a crociera. Grazie a questi
piccoli insediamenti la popolazione totale abitante
nel territorio comunale è ormai giunta a oltre
6.000 unità, con un fenomeno di rapida espansione
demografica che induce a prevedere per il prossimo decennio
il raggiungimento di circa 10.000 abitanti. Oggi il
territorio del Comune di Marzabotto che vede nel capoluogo
l'epicentro della vita culturale ed economica è
composto da queste frazioni, alcune delle quali veri
e propri borghetti di poche case: Montasico, Luminasio,
Medelana, Lama di Setta, Sibano, Malfolle, Panico, Lama
di Reno, Gardelletta, Quercia, Pioppe di Salvaro, Sperticano,
Pian di Venola, Canovella, Sirano-Piccolo Paradiso.
La storia di questo territorio, la cui urbanizzazione
maggiore come abbiamo visto appare abbastanza recente,
è tuttavia antica e carica di significati. Essa
parla innanzitutto attraverso i resti della necropoli
etrusca situata nell' altopiano di Misa, alla sommità
di un colle che domina dall'alto le immediate vicinanze
dell' odierno capoluogo di Marzabotto. Ora sede di un
Museo nazionale archeologico visitabile durante tutto
l'anno, i resti di Misa raccontano al visitatore di
un passato in cui la civiltà etrusca aveva insediato
in questi territori la propria gente e cultura. Si deve
probabilmente al Conte Aria la prima scoperta a metà
'800 di un primo importante rinvenimento. Poi nei decenni,
con alterne fortune, continuarono le ricerche sino a
quando nel 1933 lo Stato acquisì l'intera area
archeologica ed i materiali. Nel 1949 venne inaugurato
il Museo Archeologico Nazionale "Pompeo Aria"
che verrà ampliato nel 1958 e nel 1979.
Oggi, grazie anche all'impegno dell' Università
degli Studi di Bologna e della soprintendenza Archeologica
dell' Emilia Romagna, la continuazione delle campagne
di scavo nella necropoli ci permettono di decifrare
del tutto i segni di una civiltà ormai scomparsa.
Se quella della necropoli etrusca rappresenta la parte
più antica della storia del territorio di Marzabotto,
fatti ben più recenti legati alla seconda guerra
mondiale hanno reso il nome di questa cittadina tristemente
famoso e conosciuto in tutto il mondo. Nell'autunno
del 1944 il territorio di Marzabotto, Monzuno e Grizzana,
fu al centro della più grande strage di civili
dell’Europa occidentale, per opera dei nazisti:
316 donne, 142 vecchi di oltre 60 anni, 216 bambini
di età inferiore a 12 anni, di cui parecchi di
pochi mesi ed alcuni di pochi giorni, e 5 sacerdoti.
Ad oltre 50 anni dalla strage la comunità di
Marzabotto ha trovato uno spazio di memoria e ricordo
che va ben oltre gli intenti commemorativi e celebrativi.
La nascita recente del Parco Storico di Monte Sole,
all'interno di quegli stessi luoghi in cui la follia
nazifascista dispiegò il proprio metodo di sterminio,
è il segno tangibile della positiva capacità
di elaborazione di un lutto e di una ferita tanto profonde
da parte della comunità di Marzabotto.La costituenda
Scuola di Pace, vuole essere un monito a tutte le genti.
Ma anche e soprattutto uno strumento di dialogo pacifico
tra le genti di ogni nazione ed origine, affinchè
i fatti di allora siano compresi nella loro genesi storica,
politica e culturale. Uno strumento di pace.
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