Cenni storici del Comune di Russi (Ravenna)
Russi, che in onore di L.C.Farini nel 1878 fu
insignita del titolo di città, vanta una storia
bimillenaria, come attesta l'area archeologica della
Villa Romana. Fin dal Medioevo faentini e ravennati
si contesero questo territorio al centro di una fertile
pianura.
I ravennati, per difendersi dalle aggressioni faentine,
avevano costruito i castelli di Raffanara (sui cui resti
nella seconda metà del XVII secolo fu costruito
il palazzo di S.Giacomo) ed il castello di Cortina,
distrutti nel 1234.
Le tracce di una grande villa padronale e di una agricoltura
avanzata: poi le nebbie di pi di mille anni che, quando
cominciano a diradare, rivelano i connotati di un territorio
afflitto da dissesto idraulico e non di meno duramente
conteso da citt vicine.
Fin dall'alto Medioevo, infatti, la zona dove si inserir
il "castrum" di Russi fu contesa da faentini e ravennati,
i quali avevano costruito in questo territorio i castelli
di Raffanara e di Cortina, per difendersi dalle aggressioni
degli avversari faentini.
Nel 1234, durante le frequenti lotte fra le due "citt",
i faentini abbatterono le due roccaforti lasciando i ravennati
senza difesa. In questo territorio sorse un centro e fu
necessariamente un castello, cio un centro fortificato.
Russi nacque cos nel 1371 per volere di Guido Da Polenta
(sesto dei "Signori" della casata ravennate), che visse
nel castello fino al 1377.
Alterne furono le successioni fra le casate Polentane
e quelle dei faentini Manfredi, per il controllo dello
strategico "castrum" russiano.
I primi tre decenni del XVI secolo furono comunque terribili.
Il castello sub infatti diversi assedi: prima da parte
delle truppe del Borgia, poi dalle forze della Lega di
Cambrai, infine il tremendo eccidio del 3-4 aprile del
1512 da parte di Gastone di Foix. Ad accrescere le sventure,
nel 1527 passarono per il territorio russiano le truppe
di Carlo di Borbone dirette a Roma, forze che occuparono
il castello saccheggiandolo, uccidendo e rubando.
Dopo varie vicende, Russi nel 1568 ritorn sotto la giurisdizione
di Faenza, ma riusc ad ottenere magistrature proprie
ed autonomia amministrativa. Da allora la cittadina segu
le vicende dello Stato Pontificio, del quale faceva parte
e sotto il quale rimase fino al 1859, quando la Legazione
di Ravenna si sottrasse alla sua dominazione.
Entrano sulla scena russiana i Farini e i Baccarini, che
danno alto prestigio al paese e alla nazione in campo
politico e sociale, i Babini ed altri in quello economico-industriale,
provocando un radicale cambiamento nella vita economica
del paese e imponendosi in campo internazionale. Russi
fu poi, con in testa Domenico Antonio Farini, la fucina
di un importante centro di azione per gli sviluppi del
Risorgimento. Nella rivoluzione del 1831 Russi fu infatti
il primo paese di Romagna ad insorgere, ma a fare le maggiori
spese di tale insurrezione fu, il 31 dicembre del 1834,
lo stesso Farini, che in un'imboscata venne colpito a
morte. Da quell'anno al 1870, ben 367 furono le presenze
di russiani in moti e guerre per l'indipendenza di Italia.
L'eredit morale e politica di Domenico Antonio Farini,
proseguir comunque con il nipote Luigi Carlo che diventer
pi tardi Dittatore dell'Emilia e Presidente del Consiglio.
Sempre su quelle orme si muoveranno poi il ministro Alfredo
Baccarini e Domenico Farini, figlio di Luigi Carlo, Presidente
della Camera e del Senato.
Dopo l'unit d'Italia si insedi nel paese un Consiglio
comunale con spiccate tendenze laiche; in questo nuovo
contesto Russi, da centro prevalentemente agricolo, inizi
i primi passi verso l'industria e il commercio (gi fiorente
in seno alla cittadina dal XVI secolo).
Nel 1878 a Russi venne concesso, con decreto reale, il
titolo di citt. Fra gli altri russiani illustri sono
da ricordare Silvio Gordini pittore, insegnante e direttore
per 34 anni dell'Accademia delle belle arti di Bologna;
l'architetto Arnaldo Foschini, presidente dell'Accademia
di San Luca e lo storico Delio Cantimori, accademico dei
Lincei. |