Cenni storici del Comune di Riolo Terme (Ravenna)
Il comune di Riolo Terme è situato nella valle
del fiume Senio, in un'amena zona collinare a monte della
via Emilia, tra Imola e Faenza,
a circa Km. 9 da Castelbolognese percorrendo la Statale 306.
Riolo è "Città d'acque" per eccellenza;
il suo nome deriva da un modestissimo corso d'acqua (Rio Doccia)
a carattere pluviale presso il quale sorse la Rocca. Per le
caratteristiche di questo rio fu chiamato per molti anni Riolo
Secco; solo nel 1914, per l'alto valore delle sue acque curative,
assunse il nome di Riolo Bagni. Nel 1957, per l'importanza
nazionale del locale Stabilimento Termale, Riolo acquistò
l'attuale denominazione.
La storia di Riolo è antichissima, esso deve la propria
fama soprattutto alle acque minerali, per le loro proprietà
terapeutiche, valorizzate già in epoca romana, che
ne fanno tuttora un importante centro di cura e soggiorno.
In coincidenza con l'ampliamento della Rocca (1388), Riolo
divenne comune, esercitando un ruolo stimolante per lo sviluppo
dell'economia della Vallata del Senio. I primi abitanti dei
fertili terrazzi della Valle del Senio risalgono al neolitico
ed anche a periodi antecedenti, fino all'età del bronzo
e del ferro. I materiali archeologia rinvenuti, di epoca preistorica,
sono depositati presso la "raccolta-deposito" di
Riolo Terme ed al museo di Imola.
La colonizzazione romana è attestata dai resti di
numerose ville e dalle maglie centuriali in parte ancora rilevabili.
La caduta dell'Impero Romano e la conseguente crisi dell'economia
in Italia, immiserì gravemente e spopolò il
territorio della vallata, che solo a partire dal nono secolo
diede segui di ripresa soprattutto per l'attività dei
frati Benedettini, insediati in alcuni monasteri lungo la
Valle del Senio. Furono essi a costruire la Badia di San Pietro
in Sala e a bonificare la vallata.
Durante il Medioevo la zona fu contesa dalle famiglie potenti
della valle, i Sassatelli e i Vaini, ma fu anche teatro di
frequenti scontri tra Faenza, Imola e Bologna.
Nel 1336 Riolo cadde in possesso dei bolognesi, che nel 1388,
per rafforzare il proprio dominio, decisero di ampliare un
fortilizio già esistente, nel luogo dell'attuale Rocca,
attorno al quale andò sempre più sviluppandosi
un popoloso borgo cinto da mura.
Sulla Rocca di Riolo dominarono anche i Visconti di Milano
(1402), Alberico da Barbiano (1405), gli Alidosi (1412), i
Manfredi di Faenza (1439), i Riario-Sforza (1479), il Valentino
(1500). Nel 1500 la conquistò anche Cesare Borgia.
Per qualche anno una parte del territorio sulla destra del
Senio appartenne aria Repubblica di Venezia, finché
il papa Giulio II privò Riolo di ogni autonomia e la
sottopose alla podestà imolese.
Nel 1797 Riolo passò alla Repubblica Cisalpina e,
alla caduta di Napoleone Bonaparte (1815), fu incorporata
nello Stato Pontificio, non più alle dipendenze di
Imola ma di Ravenna, fino a passare sotto il governo Sabaudo
nel 1859.
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